Pokémon Sole e Luna: la nostra recensione spoiler free

Lo ammettiamo, eravamo molto scettici. 802 Pokémon in totale e 7 generazioni, ovvero 20 anni di giochi, forse sono troppi. Un’ambientazione hawaiana e una terza coppia di giochi Pokémon per 3DS non sono una novità. Però la Nintendo ha saputo stupire tutti, perché Pokémon Sole e Luna sono tra i migliori giochi dell’intera serie.

UN GIOCO “NUOVO”

Tutti i giochi principali Pokémon presentano un sistema di base che alla lunga può diventare ripetitivo. Specialmente chi ha iniziato giocando con Rosso, Blu e Giallo (come il sottoscritto, ndr), dopo tanto nota un po’ di affaticamento della serie per cercare novità. Con Pokémon X e Y la GameFreak ha rivoluzionato magistralmente l’universo Pokémon, in particolar modo passando da una visualizzazione 2D alla transizione al 3D.

Dopo tanti anni il franchise tra i più longevi di casa Nintendo ha saputo rinnovare e giocare col genere RPG per renderlo sempre appetibile e giocabile all’infinito. Bene, Pokémon Sole e Luna rappresentano tutto questo: un capolavoro di restyling di genere. Se il sistema di lotta da X e Y aveva imboccato la strada del competitivo – IV, natura, battle ready sono alcuni dei termini che i più appassionati conoscono bene – oltre alle Megaevoluzioni e all’introduzione del genere folletto avevano dato un boost positivo al battling, con questa nuova generazione le mosse Z hanno reso le lotte Pokémon ancora più strategiche e meno prevedibili del solito.

ALOLA: UNA REGIONE PER RICOMINCIARE DA ZERO

Infatti Sole e Luna sono i giochi che più rompono con una tradizione instaurata e approvata come “sicura” dal punto di vista di pubblico fidelizzato da anni. Bisogna essere audaci, sicuramente. Soprattutto per aver eliminato le palestre e aver introdotto i capi-isola, i Kahuna. Nonostante la chiave sia sempre quella del viaggio che porti al protagonista di realizzarsi come Pokémon Master e battere la lega Pokémon, questa volta bisogna attraversare le isole dell’arcipelago di Alola per farlo. Sicuramente non poteva esserci un sottofondo migliore per giochi così poco canonici come quello della vacanza. Vacanza per svecchiarsi di alcune routine di gioco, ma anche vacanza per scoprire meccaniche e un design totalmente nuovi. Girare per la regione di Alola è magnifico, per la vastità degli ambienti, per la genialità con cui è stata concepita la differenza tra i cicli di giorno e notte, che rendono giustizia alla trama perfettamente. Infatti Sole e Luna presentano delle differenze notevoli: non solo hanno alcuni Pokémon esclusivi, come da tradizione, ma il tempo cambia completamente, perché tutto ciò che accade in Luna è spostato di 12 ore in avanti rispetto all’orario in cui si gioca.

LE NOVITÀ DELLA SETTIMA GENERAZIONE

L’idea di rottura si ha sin dall’inizio. Nessuna intro, nessun titolo. Veniamo letteralmente catapultati nella storia, e scegliamo uno tra i tre nuovi starter solo dopo aver capito dove siamo veramente. Anche il fatto che per ogni piccola macchia d’erba avremo la possibilità di catturare molti più Pokémon rispetto al passato fa un certo effetto. Sebbene molti potranno dire che alcune quest minori siano alquanto noiose, c’è da ammettere che c’è davvero tanto da fare su ogni isola e che la storia principale ha molte ore di giocabilità.

Ci sono scelte che meno abbiamo trovato adatte, come quella di creare uno spazio virtuale apposito, chiamato Festival Plaza, che contenga la possibilità di scambio o lotta (oltre a tanto altro). Spesso si ha l’impressione che la GameFreak abbia voluto accattivare un pubblico anche meno esperto e più tenero di età: lo si nota dall’aver aggiunto l’enorme aiuto nel sistema di battaglia con cui si possono vedere se gli attacchi siano più o meno efficaci contro l’avversario.

La storia di Sole e Luna è comunque molto lineare, nonostante riesce ad essere molto accattivante per il pubblico, grazie anche ad un nuovo taglio registico conferito alla narrazione che è più coinvolgente rispetto al passato. É una storia inusitata sotto molti aspetti. Certamente chiunque voglia collezionare tutti i Pokémon di Alola o creare un team da battaglia perfetto per i campionati ufficiali del 2017 spenderà ore e ore ad intrattenersi sullo schermo del proprio 3Ds o 2DS.

La nuova generazione di Pokémon non è estremamente folta di nuovi mostriciattoli, ma molte delle nuove aggiunte hanno un design notevole, nello specifico soprattutto le forme Alola hanno un qualcosa di geniale. Dopo un’avventura del genere, non vediamo già l’ora di sentire parlare di un altro gioco, di un sequel o di un altro capitolo di questa generazione, magari sulla Nintendo Switch.

VERDETTO

 9 / 10

Per la settima generazione non si poteva sperare di meglio: la GameFreak ci ha regalato un gioco coinvolgente, che ha fatto molti passi in avanti rispetto alle generazioni precedenti per avere delle novità interessanti e dei punti di rottura per iniziare una nuova era di Pokémon. 

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